Intervista a Gordiano Lupi, autore della biografia Federico Fellini - A Cinema Greatmaster.

Intervista a Gordiano Lupi, autore della biografia Federico Fellini - A Cinema Greatmaster.

Gordiano Lupi (Piombino, 1960). Collabora con Poesia, Futuro Europa, Inkroci, La Folla del XXI Secolo, Valdicornia News, La Rivista degli Italiani in Francia e altre riviste. Dirige Il Foglio Letterario Edizioni. Traduce gli scrittori cubani Alejandro Torreguitart Ruiz, Felix Luis Viera, Heberto Padilla e Guillermo Cabrera Infante. Tra i molti lavori editi, ricordiamo: Nero Tropicale, Cuba Magica, Un'isola a passo di son - viaggio nel mondo della musica cubana, Quasi quasi faccio anch'io un corso di scrittura, Almeno il pane Fidel, Mi Cuba, Fellini - A cinema greatmaster, Fame - Una terribile eredità, Storia del cinema horror italiano in cinque volumi, Soprassediamo! - Franco & Ciccio Story. Ha tradotto La ninfa incostante di Guillermo Cabrera Infante (Sur, 2012). I suoi romanzi più recenti sono: Calcio e acciaio - Dimenticare Piombino, Miracolo a Piombino - Storia di Marco e di un gabbiano e Sogni e altiforni - Piombino Trani senza ritorno (presentati al Premio Strega 2014, 2016, 2019). Lavori recenti a tema cinematografico: Gloria Guida, il sogno biondo di una generazione e Tutto Avati - Il cinema di Pupi Avati. Blog di cinema: La Cineteca di Caino (http://cinetecadicaino.blogspot.it/). Blog di cultura cubana e letteratura: Ser Cultos para ser libres (http://gordianol.blogspot.it/). Pagine web: www.infol.it/lupi. E-mail per contatti: lupi@infol.it
 
a cura di Nancy Mbaabu
 
«Federico Fellini - A Cinema Greatmaster: vuole presentarci la sua opera sul cineasta riminese?».
Il primo incontro con il cinema di Fellini è stato indiretto, perché avevo soltanto dieci anni quando vidi con mia nonna (grande fan di Franco & Ciccio) Satiricosissimo di Mariano Laurenti nel cinema di terza visione della mia città. Per vedere il Satiricon, invece, ho atteso la maggiore età. Il primo film di Fellini che ho visto è stato La strada, ai tempi del liceo. Mi emozionò moltissimo.  Il mio libro è semplice, scritto con passione, è per tutti. Non ha la pretesa di essere un libro definitivo, ma si rivolge soprattutto a chi non conosce Fellini. Inoltre è bilingue (italiano e inglese), contiene un apparato fotografico originale, oserei dire unico, di immagini prese dai vari set di Fellini. E' un libro di critica cinematografica, di commento alle opere; inoltre dedica una parte molto narrativa al Fellini privato. La prima edizione uscì dieci anni fa per Mediane di Milano. Era un libro su commissione, non per questo meno sentito. Adesso Il Foglio Letterario ha curato una ristampa
 
«Il grande Federico Fellini ha affermato: “Un biografo che lavora sulla mia vita corre dietro a un fantasma”. In base a queste non rosee premesse, come ha approcciato la scrittura del suo testo? Da che punto di vista ha deciso di raccontare l'uomo e il regista?».
Sì, perché Fellini era un gran bugiardo e lasciava dietro sé diverse immagini di quel che era, tutte vere e tutte false, al tempo stesso. E' come avventurarsi in un ginepraio leggere le interviste contraddittorie che il Maestro ha rilasciato. Il vantaggio del mio libro è che parla soprattutto di cinema, sui film non ci sono bugie che tengano, siamo di fronte a dei capolavori. La parte sul Fellini privato è stata divertente da scrivere perché mi ha messo di fronte al compito di rincorrere il fantasma. Sono un appassionato di horror e di fantastico, in fondo.
 
«Fellini ha sempre conservato una posizione mediana tra realtà e finzione, tra verità e bugia- nella vita come nell'arte. Vuole parlarci di questa sua affascinante peculiarità?».
La bugia fa parte della vita di Fellini, lo caratterizza, sia nelle interviste che nel cinema. Fellini era un uomo affascinante che amava molto piacere al suo interlocutore, quindi rispondeva sempre come l'altro avrebbe voluto, dicendo le cose che il giornalista si sarebbe aspettato di sentire. Il suo cinema è soprattutto onirico e fantastico, le cose più riuscite di Fellini sono legate al sogno, al fiabesco, al surreale. Ricordo il bevete più latte! de Le tentazioni del dottor Antonio con una straordinaria Ekberg che esce da un sogno erotico del protagonista.
 
«Lei è un esperto e appassionato di cinema, al quale ha dedicato numerosi saggi. Quali sono i registi che più ama e, se non è troppo difficile scegliere, vorrebbe elencarci i suoi tre film preferiti?».
Il mio regista italiano per eccellenza è Pupi Avati - in definitiva allievo di Fellini - perché come me molto pascoliano e legato ai ricordi dell'infanzia. Tra i suoi piccoli capolavori minimalisti cito Gli amici del bar Margherita. Ma come omettere il mio film della vita: Il  ferroviere, che è di Pietro Germi, l'opera che porto sempre come esempio di film per eccellenza? Infine Il posto delle fragole di Bergman, dove sogno e realtà si congiungono e i ricordi del passato compongono una sinfonia infinita che condiziona il presente ...
 
«Secondo lei, se Fellini tornasse miracolosamente in vita, come giudicherebbe il cinema italiano odierno? Quali autori apprezzerebbe?».
Apprezzerebbe Pupi Avati, di sicuro. Non sono così certo che amerebbe Sorrentino e La grande bellezza, pure se il regista napoletano dichiara di ispirarsi al Maestro. Il cinema italiano contemporaneo ha smarrito la strada segnata dai grandi autori degli anni 50 - 70, parlo di gente come Monicelli, Risi, Scola, Bolognini, Visconti ... - l'elenco è solo indicativo -, quindi non potrebbe piacere a Fellini, salvo poche eccezioni di autori interessanti.
 
«Oltre ad essere uno scrittore, lei è anche traduttore di alcuni autori cubani. Da cosa nasce la sua passione per Cuba e per la sua narrativa?».
Cuba è per me una storia d'amore infinita. Ho una moglie cubana e un figlio nato all'Avana. Siamo insieme dal 1998 e speriamo che le cose continuino ad andare bene. Abbiamo anche una figlia piombinese, nata 14 anni fa. Amo la narrativa cubana che non si fa ingabbiare dalle maglie del totalitarismo, quindi gli scrittori veri, che si ribellano al regime. Ho tradotto Cabrera Infante e Zoé Valdés, ma anche la poesia di Viera, Padilla, Piñera (pure il teatro) e Martí, per me vera scuola letteraria, realismo magico latinoamericano, che ricorda il cinema di Zavattini.
 
«Se dovesse difendere Fellini da un suo detrattore (ho dubbi che possano esistere ma il mondo è bello perché è vario), cosa direbbe per convincerlo a dare una possibilità ai lavori del regista?».
Esistono, esistono, soprattutto in provincia. Ricordo una sala semivuota a Piombino per la prima de E la nave va (non uno dei suoi film migliori), come rammento le critiche sferzanti per La voce della luna (che personalmente amo). Direi che il cinema di FelIini non invecchia perché è alieno da suggestioni politiche contingenti, è cinema - sogno, cinema che trascina in un mondo onirico e fantastico, che fa pensare, commuove e conduce nella dimensione del ricordo. Certo, per chi non ama la letteratura è dura amare Fellini.
 
 
Titolo: Federico Fellini - A Cinema Greatmaster
Autore: Gordiano Lupi
Genere: Biografia/Saggio cinematografico
Casa Editrice: Il Foglio Letterario Edizioni
Pagine: 300
Prezzo: 15,00 €
Codice ISBN: 978-88-760-68-270
 
Contatti
http://www.infol.it/lupi/index.html
https://www.amazon.it/conoscere-Federico-Fellini-cinema-greatmaster/dp/8876068279/ref=sr_1_2?mk_it_IT=%C3%85M%C3%85%C5%BD%C3%95%C3%91&dchild=1&keywords=fellini+a+cinema+greatmaster&qid=1609239852&sr=8-2
 
 
 
 

cinema, fellini, libri

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